Qual è la temperatura ideale per dormire

Le ore dedicate al riposo sono quelle più importanti che servono per rigenerarsi specialmente dopo una lunga giornata faticosa. Quante volte ci sarà capitato di sentir dire o di dire noi stessi “Non vedo l’ora di andare a dormire” riferendosi proprio al desiderio di un riposo profondo e di qualità. Per poter concretizzare questo desiderio una condizione imprescindibile deriva dalla temperatura ideale del nostro corpo ed anche di quella dell’ambiente dove riposare. Vediamo quindi quali sono i consigli corretti per dormire con la giusta temperatura.

Sono stati condotti vari studi medici per arrivare alla giusta conclusione e riferire la corretta gradazione. Allo stesso modo questi studi hanno indagato su come la difficoltà di addormentarsi, di dormire in modo soddisfacente e per il giusto tempo influenzino la qualità delle ore diurne normalmente dedicate alle attività quotidiane e quindi la qualità della vita e della salute stessa.

Le ricerche condotte hanno dimostrano che la camera in cui si dorme non dovrebbe mai avere una temperatura più alta di 19° e mai minore di 15. 19° è quindi la temperatura ideale perché una stanza fredda favorisce la sonnolenza, il battito cardiaco rallenta come pure il ritmo della respirazione e il freddo consente al corpo di mantenersi più in salute. Il corretto grado di freddo contribuisce a prevenire disturbi al metabolismo, il sovrappeso e il diabete e mantiene la pelle più giovane. A 19° il corpo umano comincia a raffreddarsi e questo consente di raggiungere alti livelli di melatonina l’ormone che aiuta a prevenire l’invecchiamento di cellule e organi.
Inoltre, con il naturale raffreddamento del corpo l’organismo produce alti livelli di somatotropina, conosciuta come ormone della crescita che contribuisce a dare un aspetto più giovane.

Dormire in una stanza fredda significa bruciare più calorie e consumare così più velocemente le sostanze ingerite, anziché conservarle come riserve lipidiche. Dormire in un posto eccessivamente caldo e umido induce il nostro corpo a rimanere attivo nel tentativo continuo di regolare in modo adeguato la temperatura impedendo di addormentarsi. Questo spiega come mai durante i mesi invernali solitamente ci sentiamo più assonnati e stanchi. In estate invece tendiamo a rimanere svegli per più a lungo con maggiori energie.

Variazioni della temperatura in base all’età

La temperatura ideale non è un dato sempre fisso ma può variare in base all’età. è un sapere diffuso che le persone più anziane dormono meno ore durante la notte e sono spesso svegli fin dalle prime ore dell’alba. Sempre osservando quanto analizzato da numerosi studi clinici, con l’avanzare dell’età il corpo umano incamera e dispone di meno energie per adattarsi alla temperatura esterna questo genera numerosi risvegli e fastidi nella notte. Le persone anziane fanno molta più fatica ad adattarsi a temperature e climi molto caldi e torridi. Ecco perché nelle case di cura, strutture ricettive appositamente create per le persone più anziane anche in inverno serve tenere il riscaldamento sempre acceso. Al contrario in estate sarà necessario garantire loro un ambiente costantemente fresco agevolando e dando sollievo alla loro salute.

Anche per i bambini piccoli occorre osservare qualche accorgimento. I bambini di età inferiore ad un anno dovrebbero riposare per le ore della notte in un locale mai eccessivamente caldo e con una temperatura media consigliata intorno ai 18°- 20°. Per i riposini diurni, essendo di minore durata, la temperatura può salire anche fino a 20° senza mai superare i 24°.

Trucchi che aiutano a raggiungere la temperatura ideale

Per agevolare il raffreddamento naturale del corpo e quindi riuscire a dormire meglio (ed addormentarsi più velocemente), occorre procedere a raffreddare la stanza ma spesso questo non basta. Vediamo allora quali altri consigli possono essere utili:

– Diminuire le fonti di luce: per dormire bene è importante che l’ambiente circostante sia fresco e buio. In assenza di luce il cervello invia all’organismo lo stimolo necessario a produrre melatonina, l’ormone dalle funzioni “anti-age” che regola il sonno        

– Fare un bagno o una doccia calda prima di dormire: il contatto diretto e totale con l’acqua calda per un periodo di almeno 15 minuti, induce il corpo ad essere più sensibile alla differenza di temperatura tra l’acqua e l’ambiente esterno, dando al cervello i giusti stimoli che preparano il corpo al sonno.

-Dormire con pochissimi vestiti o con nulla: anche se nella stanza in cui dormiamo la temperatura è quella corretta gli indumenti che abbiamo addosso spesso creano una seconda pelle termica, una sorta di ulteriore coperta specialmente se fatti con materiali e tessuti poco traspiranti.  In questo modo gli indumenti ci isolano dal freddo e ci riscaldano, lasciando che il corpo percepisca la temperatura come più alta. Per agevolare il corpo a mantenere la temperatura bassa, gli esperti suggeriscono anche di andare a dormire senza vestiti: il corpo si raffredderà e sarà prodotta la melatonina con conseguente più velocità nell’addormentarsi e migliore qualità del sonno.

-Cambiare posizione durante il sonno: alcuni studi condotti nel 2012 dall’università giapponese di Fukushi e poi riconsiderati anche oggi dimostrano che dormire in un ambiente troppo caldo e umido porta la persona a cambiare frequentemente posizione e quindi ad agitarsi di più quando è sdraiato a letto. Si assiste proprio a un frequente cambio di postura da supina a laterale nel tentativo di toccare con il corpo il meno possibile sa superficie su cui si è sdraiati per favorire la dispersione del caldo e ricercare un po’ di fresco.

Questi qui descritti sono piccoli accorgimenti illustrati per dare qualche possibilità in più di beneficio alla qualità del sonno e di conseguenza anche al benessere del nostro fisico. Chiaro è che quando tutto questo non è sufficiente e quando le temperature esterne raggiungono livelli molto alti per periodi molto prolungati potrebbe essere necessario valutare di installare sistemi di raffreddamento più adeguati come il condizionatore. Certo questo comporta una spesa e un costo in bolletta per l’uso dell’energia. Lo stato italiano, però, ha prorogato la possibilità di accedere alle agevolazioni fiscali per tutto il 2023 tramite l’Ecobonus: un pacchetto di agevolazioni, relative norme e modalità per averne diritto volto ad aiutare gli interessati ad acquistare sistemi di nuova generazione che garantiscono un beneficio mantenendo saldi gli impegni di basso impatto ambientale.

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