Il 17 maggio 2022 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 17 numero 50. Tale decreto, nominato anche “Decreto Aiuti”, ha prorogato la scadenza del superbonus 110% prevista per gli edifici unifamiliari o plurifamiliare. La detrazione spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo, nel cui computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati con il superbonus. Il decreto quindi vuole essere un vero vantaggio economico in termini di lavori di manutenzione straordinaria degli immobili di proprietà.
L’agevolazione fiscale può essere goduta direttamente oppure tramite la procedura di cessione del credito o del cosiddetto “sconto in fattura”. Questo garantisce il beneficio del bonus anche nel caso in cui non si disponga di grande liquidità.
La procedura che prevede la cessione del credito consente di trasformare il corrispondente ammontare già pagato come corrispettivo per le opere di riqualificazione energetica del credito di imposta, con la possibilità di cessione ad altri enti, compresi anche gli istituti bancari. Il procedimento prevede che la detrazione fiscale viene ceduta da parte del contribuente a un terzo attore coinvolto, tra questi troviamo quindi i fornitori di beni, i titolari di attività autonome, le banche o società che possono ottenere il rimborso fino a un tetto massimo che coincide con la cifra che diversamente sarebbe stata detratta in sede di dichiarazione.
In questo modo tramite la procedura di utilizzo dell’agevolazione fiscale, chi ha commissionato l’opera dovrà saldare l’impresa che esegue i lavori pagando l’intera fattura e in un secondo momento potrà cedere il credito fiscale maturato a intermediatori finanziari, come ad esempio gli istituti postali, bancari o assicurativi, in cambio del finanziamento ottenuto precedentemente per pagare i servizi all’impresa edilizia.
La modalità che prevede lo sconto in fattura immediato con anche cessione del credito permette al contribuente di beneficiare di uno sconto sul corrispettivo fino a una cifra massima pari al prezzo calcolato per i lavori, anticipato prima dalla società che esegue i lavori e che a sua volta lo potrà riavere come credito di imposta. Con questa procedura l’impresa appaltatrice anticipa la spesa deducibile per poter portare avanti i lavori previsti e ne riceve un credito fiscale. Questo importo potrà poi essere ceduto a banche o altri enti finanziari.
Questi criteri sono stati valutati e vagliati dal Governo tramite vari procedimenti. In particolare il decreto – legge del 27 gennaio 2022 numero 4 per opporsi ad eventuali azioni illegali a scopo di frode, sulla modalità di sconto in fattura, prevedeva che le ditte avrebbero avuto facoltà di cedere il credito una sola volta alla banca o ad altri enti. Questi ultimi non avrebbero potuto passare ad altri il loro credito fiscale.
Sono poi state implementate alcune modifiche come ad esempio il Decreto Energia numero 17 del 2022 passato poi a legge effettiva numero 34 del 2022 e messo in vigore dal 29 Aprile 2022 e poi ulteriormente completato dal Decreto legge numero 50 del 2022 detto anche “Decreto Aiuti”. Quest’ultimo apre nuove possibilità di cessione del credito fiscale atteso e permette alle banche di passare il credito a clienti professionali privati a patto che questi abbiano in essere un contratto con conto corrente aperto con la banca stessa senza ulteriore altra cessione.
In questo panorama il primo contribuente ha la facoltà di cedere il credito fiscale in prima istanza in modo libero. Il secondo e terzo passaggio del credito può essere eseguito solo verso banche, intermediari finanziari e società facenti capo a un gruppo bancario. Il quarto passaggio di cessione del credito è ammesso solo verso le banche che abbiano esaurito il totale delle cessioni prima citate.
Il Decreto Aiuti ha anche come ulteriore scopo quello di agevolare e snellire le tempistiche degli interventi per gli stabili unifamiliari. Questo avviene perché il decreto consente di la detrazione al 110% anche in relazione a lavori eseguiti su unità unifamiliari portati a termine da persone fisiche per tutte le spese sostenute entro il 31 Dicembre 2022 con l’unica clausola di aver effettuato i lavori pari almeno al 30% dell’intervento totale alla data, ora aggiornata, del 30 Settembre 2022.